lunedì 9 luglio 2012

Photographic Inspiration: Luigi Ghirri

L'estate è iniziata a pieno ritmo: sole, caldo e per i più fortunati un po' di vacanza.
E la fotografia? L'estate è sicuramente la stagione migliore per iniziare qualche progetto fotografico, complice il bel tempo....e allora perché non mettersi alla prova con il Photographic Inspiration??
Siamo ormai giunti a metà di questa iniziativa che si concluderà a dicembre: 12 grandi fotografi per 12 mesi da cui trarre ispirazione per i propri scatti.
Avete partecipato in tanti fino ad ora, con un livello sempre maggiore. Nel mese di Luglio la fotografia non va in vacanza!! E' la volta di Luigi Ghirri!















Luigi Ghirri nasce il 5 gennaio 1943 a Fellegara nella provincia di Reggio Emilia.
Negli anni '50 si trasferisce con la famiglia a Modena dove inizia gli studi per diventare geometra e dove, nel '62 si diploma ed inizia l'attività professionale. E' in questo periodo che nasce in lui la passione per la fotografia grazie a numerosi viaggi, in Italia e in Europa, da cui riporta a casa un gran numero di diapositive che rappresentano una sorta di "diario di viaggio visivo".



































Nel 1969 Ghirri conosce un gruppo di artisti che operano nel modenese e nell'ambito dell'Arte Povera, in particolare stringe una forte amicizia con Franco Guerzoni. E' in questo periodo e fino alla metà degli anni '70 che Ghirri ha la possibilità di fare le sue prime esperienze nel mondo della fotografia: la sua prima personale a Modena, l'esposizione del '74 a Milano.
Per questo abbandona l'attività di geometra e apre uno studio di grafica.
Nel 1975 Time-Life gli dedica un portfolio di otto pagine e lo elegge "discovery" dell'anno. Due anni dopo fonda "Punto e Virgola", una casa editrice specializzata in fotografia.

















Tra la fine degli anni '70 e l'inizio degli '80 la vita professionale di Ghirri è in vero e proprio fermento: pubblica Kodachrome per la sua casa editrice, viene invitato a progettare un'esposizione presso l'Università di Parma, alla Biennale di Venezia e organizza una personale alla celebre Light Gallery di New York.
E' del periodo '70-'79 la serie "Diaframma 11, 1/125, luce naturale" in cui Ghirri fotografa molte persone di spalle, intente a guardare quadri o cartine geografiche. "Questo essere attori sempre, di avvenimenti che in gran parte non conosciamo, su fondali e quinte fittizie, anche quando deleghiamo a una fotografia una nostra identità è per non dimenticare che la ricerca di una identità è sempre una strada difficile".
















Molti dei lavori fotografici di Ghirri hanno come tema principale i luoghi della cultura, come i musei, e più in generale hanno a che fare con i libri, le pubblicità, le riviste e tutto quello che può essere importante per definire un'epoca. Le serie "Atlante", "In scala" e la primissima "Kodachorme", rappresentano questa continua ricerca all'interno della cultura italiana.













Su "Kodachrome" dice:  "[…]. Ho terminato questa serie con frammenti d’immagini trovate camminando per strada, e non casualmente nell’ultimo appare la scritta su un giornale accartocciato sull’asfalto ‘come pensare per immagini’ […]. La fotografia della fotografia diventa momento di coincidenza speculare e le due immagini si eliminano a vicenda, richiamando così la fisicità del mondo di partenza […]. La realtà in larga misura si va trasformando sempre più in una colossale fotografia e il fotomontaggio è già avvenuto: è nel mondo reale”.















Nel 1983 Lucio Dalla si rivolge e a Ghirri per realizzare le copertine dei suoi dischi: nasce un sodalizio artistico che lo porta a lavorare, oltre che con Dalla, con altri artisti della scena musicale italiana come Gianni Morandi, Luca Carboni, gli Stadio, i CCCP ecc.





















Il 1984 è l'anno del famoso "Viaggio in Italia": un libro e una mostra itinerante che partiva da Bari per arrivare a Reggio Emilia con la partecipazione di artisti italiani e stranieri. E' la consacrazione definitiva di Luigi Ghirri come caposcuola di un nuovo modo di intendere la fotografia di paesaggio, un lavoro che diventerà materia di studio per i fotografi paesaggisti di tutte le future generazioni.
Il tema del progetto fotografico è l'evoluzione del paesaggio italiano: la campagna che non c'è più, le colate di cemento in mezzo al verde, le stazioni, città urbane che diventano quadri metafisici.
Una desolazione della periferia che diviene poetica e toccante in cui la presenza umana è solo sottointesa e mai mostrata. Fotografie che cercano di trasformare il quotidiano in immagini diverse, suggestive ed immaginarie, per uscire da quel torpore che Ghirri amava chiamare "Anestesia dello sgurdo".














Alla fine degli anni '80 il fotografo è impegnato in Italia e all'estero con mostre e convegni: nel 1988 inaugura la XVII edizione della Triennale di Milano per la quale cura la sezione fotografica, nel 1989 intensifica i rapporti con riviste di architettura e design, lavora come docente presso l'Università del Progetto, una scuola di Design di Reggio Emilia.


































Nel 1991 inizia la documentazione fotografica dello studio e abitazione di Via Fondazza del pittore bolognese Giorgio Morandi: ne scaturiscono una serie di immagini poetiche frutto di un incontro tra due artisti simili sotto molti aspetti. Luci calde e immagini intense, in cui il mondo reale si fonde con quello irreale.


















Luigi Ghirri muore a Roncocesi il 14 febbraio 1992.

"Il mio desiderio è sempre stato quello di lavorare con la fotografia a 360 gradi, senza limitazioni. Credo che questo modo di operare sia un'amplificazione delle possibilità percettive e di racconto. [...] Uno degli elementi che mi affascinava nelle ricerche concettuali [da cui sono partito] era l'irruzione della possibilità di una sorpresa all'interno del quotidiano anche riferito all'arte. Ma al di là di questo credo di aver appreso dall'arte concettuale la possibilità di partire dalle cose più semplici, dall'ovvio, per rivederle sotto un'altra luce".

Dopo aver studiato gli autoritratti poetici di Francesca Woodman nel mese di giugno, è la volta del primo fotografo italiano del Photographic Inspiration, Luigi Ghirri.
L'obiettivo del progetto è creare uno scatto ispirato allo stile fotografico dell'artista.
Potete scattare con qualsiasi apparecchio fotografico, reflex analogica o digitale, compatta o cellulare. Avete tempo fino al 31 LUGLIO.
Il 1 Agosto pubblicherò tutte le foto che partecipano al progetto in un'apposita galleria sulla PAGINA FAN DEL BLOG in cui potranno essere votate con i "mi piace" e i commenti dagli utenti di Facebook.
Una volta chiusa la votazione, gli scatti che avranno ottenuto un maggior numero di consensi e commenti saranno pubblicati sul Blog con nome e link dell'autore.
P.S: Se volete partecipare al progetto, potete pubblicare il vostro scatto con il vostro nome, cognome e link direttamente sulla pagina fan del blog oppure potete inviarla come messaggio privato sempre sulla pagina fan.
E ora tutti a scattare! Lasciatevi ispirare dallo stile di Luigi Ghirri!!







8 commenti:

  1. Vi segnalo il video "COLORI" di Luca Carboni, omaggio a Ghirri (suo grande amico) e alle sue foto: http://www.youtube.com/watch?v=cp8tmve2WvM

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    1. Grazie mille Mirco!
      non conoscevo questo video!
      lo condividerò anche sulla pagina fb :)
      grazie ancora!

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  2. Sono bellissime queste foto! Le amo!

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  3. La fotografia di Ghirri richiama molto la tradizione artistica metafisica, quei non luoghi sospesi nel tempo.
    Lo adoro.
    Non sarà certo facile fare uno scatto nello stile di questo maestro..... Ma proviamoci!

    Matteo

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    1. Certo Matteo, Ghirri è un grande maestro ma è sempre una bella sfida no?! :) Provaci! :)

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  4. Ho appena dato un esame quasi tutto su di lui, direi che ne so qualcosa :D
    Magari se trovo l'idea giusta provo a partecipare anche io.

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    1. sarebbe un onore ricevere una tua foto cara *____*
      <3

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